Ponza

Dall’Illuminismo napoletano alla Resistenza

Conoscere l'isola

L’isola di Ponza è la maggiore delle Isole Ponziane, nonostante sia un luogo di estrema bellezza per larghissima parte della sua storia è stata isola di relegazione. Attraverso questo viaggio scopriremo come si è venuto a creare il moderno abitato dell’isola incentrato sull’opera di Antonio Winspeare un viaggio che parte dal 1730 e attraverso insediamenti e vigneti passa dalla Rivoluzione napoletana del 1799 fino alla spedizione di Carlo Pisacane del 1857.

L’isola di Ponza è stata sede di confino politico dal 1928 al 1939 qui è stato relegato il “fior fiore dell’antifascismo” come diceva Sandro Pertini. Le strutture della colonia confinaria sono ancora tutte esistenti dai Cameroni (La Manciuria e La Siberia), La Direzione, gli alloggi dei militi e dei loro ufficiali un percorso all’interno della zona confinaria in cui scopriremo le modalità di organizzazione di questo carcere all’aperto ma anche con migliaia di confinati grazie al sostegno della popolazione locale hanno potuto resistere e sconfiggere il fascismo da un punto di vista umano e politico.

Abbiamo pensato a 5 percorsi tra storia, memoria e natura

Percorso “La villeggiatura”

Ponza è stata colonia confinaria dal 1928 al 1939. Quando si vuole denigrare l’esperienza del confino politico si dice sempre: “Mussolini li mandava in villeggiatura”. Il termine “Villeggiatura venne coniato dal capo della Polizia Arturo Bocchini nel 1928 per convincere Mussolini ad istituire a Ponza la colonia confinaria e quindi mettere fine alla vocazione turistica dell’isola. Bocchini sostenne che in caso di critiche internazionali rispetto alla grave violazione dei diritti umani che si perpetrava in Italia si sarebbe potuto rispondere che i dissidenti venivano mandati in “villeggiatura a Ponza”.

Il percorso prevede la visita alle strutture del confino, che a Ponza esistono ancora anche se hanno cambiato funzione. Dallo sbarco ai Cameroni, dalla direzione al carcere, dalla sedi della milizia ai limiti della zona confinaria.

Attraverso questi luoghi si racconta l’organizzazione della colonia confinaria, la capillarità del controllo e la profondità delle vessazioni subite. Racconteremo anche come i confinati avevano organizzato la loro vita, le loro forme di resistenza, di come la lotta antifascista proseguiva anche nei luoghi di pena. Il percorso inizia allo sbarco e arriva fino a Santa Maria, fuori dalla zona confinaria, dove furono internati Ras Immerù e, ironia della sorte, Benito Mussolini

Gruppo minimo: 14-16 persons

Durata percorso 2-3 ore

Difficoltà: bassa

Equipaggiamento: scarponicini

Ex alloggi della MVSN

Alloggi della MVSN, attuale albergo Torre dei Borbone

ex alloggi degli ufficiali della Milizia

Alloggi degli ufficiali della Milizia attuale sede del Comune

Percorso “Il fior fiore dell’antifascismo”

A Ponza dal 1928 al 1939 sono state confinate circa 2000 persone.

Tra questi i più importanti esponenti dell’antifascismo italiano: Sandro Pertini, Umberto Terracini, Camilla Ravera, Leo Valiani, Pietro Secchia, Mauro Scoccimarro, Umberto Tommasini, Ugo Fedeli, Mario Magri, Giobatta Canepa e veramente tantissimi altri. Peculiarità di Ponza fu la grande solidarietà la popolazione locale ebbe nei confronti dei confinati.

Sono circa 30 i matrimoni tra ragazze di Ponza e confinati antifascisti. Le donne di Ponza, le loro famiglie, furono a loro volta perseguitate e mandate al confino altrove. Il percorso si snocciolerà all’interno della zona di confino e, casa per casa, narrerà le vicende di quelle donne e di questi importanti antifascisti nella loro esperienza sull’isola ma anche fuori, tracciando percorsi cha vanno da Ponza alla guerra di Spagna, dall’isola ai luoghi della Resistenza.

Attraverso percorsi secondari vedremo dove hanno vissuto queste persone, ne leggeremo le memorie, capiremo qual è stato l’impatto che queste personalità hanno avuto sulla popolazione isolana.

Gruppo minimo: 10 persone

Durata percorso 2-3 ore

Difficoltà: bassa

Equipaggiamento: scarponicini

Belvedere Sandro Pertini

Il Belvedere Sandro Pertini di fronte ad una delle case in cui alloggiò

Casa Pietro Nenni

ingresso della casa di Nenni, attualmente un ristorante

Percorso - Il periodo Borbonico-La colonizzazione e l’illuminismo napoletano del ‘700

Ponza è stata disabitata per secoli, a partire dal 1730 una comunità di contadini ischitani iniziò spontaneamente a dimorarvi formando quella che è l’attuale comunità presente sull’isola. Nella seconda metà del ‘700 il Regno di Napoli decide di mettere in sicurezza i suoi territori isolani iniziando una politica di colonizzazione.

Nel 1779 Antonio Winspeare ultima i lavori del porto di Ponza.

Negli undici anni precedenti insieme a Francesco Carpi si era occupato del ripopolamento delle isole di Ponza e Ventotene. Questa vicenda ci porta in giro per l’isola attraverso il porto borbonico e le funzioni pensate dal suo progettista, attraverso la visita alle case grotte prima forma di abitazione isolana spesso ricavate da antecedenti strutture romane, attraverso la visita ai vigneti di Antiche Cantine Migliaccio (la prima famiglia ad arrivare sull’isola nel’700) nella suggestiva località Fieno e poi degustazione di tre vini in località Pizzicato.

Da contorno ci sarà una riflessione sulla filosofia della colonizzazione dei nuovi territori e il racconto degli eventi rivoluzionari a matrice illuminista a Ponza. La rivoluzione del 1799 e la figura di Luigi Verneaux. La spedizione di Carlo Pisacane nel 1857.

Gruppo minimo: 14-16 persons

Durata Durata percorso versione breve 2 ore circa. Versione completa con visita al Fieno 5 ore

Difficoltà: bassa

Equipaggiamento: scarponicini

Vigneti

altri vigneti

Asino al Fieno

Asino al Fieno

Percorso Un giro per le vestigia romane

L’isola di Ponza, a fasi alterne, è stata abitata fin dal neolitico. Conosciuta dai Fenici e dai Greci fu abitata dai Volsci e in seguito colonizzata in modo importante dai Romani, una comunità che visse sull’isola ben oltre la caduta dell’impero romano d’occidente fino al IX secolo dopo cristo. Delle vestigia romane resta ben poco, dal settecento queste sono state usate come basi e parti di nuovi edifici ed utilizzate con una nuova funzione. Tuttavia sull’isola sono state censite 32 cisterne, che danno l’idea di come doveva essere importante la comunità che vi viveva, e due di queste sono visitabili. Altre tracce d’epoca romana sono la diga di Giancos, il tunnel di Chiaia di Luna, le grotte di Pilato e le fondazioni della villa di Augusto.

Gruppo minimo: 14-16 persons

Durata percorso 2 ore circa.

Difficoltà: bassa

Equipaggiamento: scarponicini e dlkjafaldkfajklf

Spiaggia di Giancos

spiaggia di Giancos quella in cui potettero fare il bagno fino alla fine della colonia.

Spiaggia di Chiaia di Luna

spiaggia di Chiaia di Luna la prima in cui i confinati potettero fare il bagno poi vietata perchè

Percorso Trekking naturalistico per i sentieri dell’isola

In compagnia di una biologa e ornitologa, a seconda delle condizioni meteo, ci potrà portare alla scoperta del monte Guardia, oppure di Punta Incenso. Sentieri panoramici in cui scoprire la flora e la fauna locale insieme ad un’esperta. A seconda della disponibilità si potrà visitare la stazione ornitologica dove scienziati e volontari conducono l’inanellamento degli uccelli migratori che ogni primavera passano sull’Isola di Ponza provenienti dall’Africa e diretti nel centro Europa

Gruppo minimo: 14-16 persons

Durata percorso 3 ore circa.

Difficoltà: bassa

Equipaggiamento: scarponicini

Panorama

panorama

Spiaggia di Chiaia di Luna

spiaggia di Chiaia di Luna la prima in cui i confinati potettero fare il bagno poi vietata perchè
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