Ventotene

Isole di Ventotene e Santo Stefano

Ventotene. Dal confino una nuova idea d’Europa.

Un fazzoletto di terra lungo due km e largo massimo 800 metri, isola di relegazione sin dall’epoca moderna, dal 1939 Ventotene diventerà luogo privilegiato dove Mussolini invierà i più pericolosi oppositori politici al regime. Visiteremo i luoghi dove fu edificata la Cittadella confinaria, che arrivò ad “ospitare” anche 900 confinati.

Ergastolo di Santo Stefano

Il carcere di Santo Stefano nell’omonima isola è stato per decenni un ergastolo di massima sicurezza, “cimitero dei vivi” come lo definì nell’Ottocento l’oppositore politico Luigi Settembrini. Attraverso la storia dell’edificio e delle vite che lo hanno attraversato parleremo della storia delle carceri italiane e dei numerosi antifascisti inviati lì dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato.

Abbiamo pensato a 3 percorsi tra storia, memoria e natura e alcuni percorsi aggiutivi e/o complementari

Percorso : il confino politico a Ventotene tra dissidenza e autorganizzazione

Un viaggio nella Ventotene dell’epoca fascista, quando l’isola viene modellata dal Regime al fine di ospitare, a partire dal 1939, la più grande Cittadella confinaria italiana.

Da sempre isola di relegazione e domicilio coatto, attraverso una passeggiata lungo tutto il centro storico ripercorreremo le tappe di questa prigione a cielo aperto.

Andremo alla scoperta dei luoghi più significativi, dalle mense dei confinati, distinte per colore politico, passando per la celebre biblioteca, luogo di resistenza intellettuale per eccellenza; attraverseremo le strade dove molti dei confinati aprirorno delle botteghe, spesso divenuti luoghi di resistenza materiale visto il loro specifico ruolo nella propaganda clandestina sino ad arrivare ai luoghi dove i confinati erano alloggiati.

Attraverso questi luoghi si racconta l’organizzazione della colonia confinaria, la capillarità del controllo e la profondità delle vessazioni subite. Racconteremo anche come i confinati avevano organizzato la loro vita, le loro forme di resistenza, di come la lotta antifascista proseguiva anche nei luoghi di pena. Il percorso inizia allo sbarco e arriva fino a Santa Maria, fuori dalla zona confinaria, dove furono internati Ras Immerù e, ironia della sorte, Benito Mussolini

Gruppo minimo: 14-16 persone

Durata percorso 4 ore

Difficoltà: bassa

Equipaggiamento: scarponicini

Biblioteca dei confinati

Biblioteca dei confinati attuale ufficio postale

PIazza del Comune

Piazza del Comune dove i confinati si riunivano agli appelli

Percorso Ventotene ad Europam. La nascita dell'idea di Europa

L’isola di Ventotene è indissolubilmente legata alla elaborazione del Manifesto per un’Europa libera e unita (meglio conosciuto come Manifesto di Ventotene). Scritto da Altiero Spinelli, Eugenio Colorni e con il contributo di numerosi altri confinati dopo un’approfondita riflessione tra il 1941 e il 1942, la sua redazione è l’esempio più emblematico di come, da condizioni di detenzione dure ed inumane l’essere umano possa partorire un progetto di rinascita fondato sui valori della solidarietà e della pace. Ripercorreremo le tappe principali di questo processo creativo, e le storie dei protagonisti che lo hanno reso possibile.  Questa visita si concluderà presso il Cimitero dell’isola di Ventotene dove sono custodite le spoglie di Altiero Spinelli.

Gruppo minimo: 14-16 persone

Durata percorso 4 ore

Difficoltà: bassa

Equipaggiamento: scarponicini

PIazzetta Europa

Piazzetta Europa e monumento a Spinelli.

Piazzale dove sorgevano i cameroni

piazzale dove sorgevano i cameroni prima della demolizione. In lontananza l’ultimo edificio rimasto

Percorso Il Carcere Borbonico di Santo Stefano

Voluto da Re Ferdinando IV alla fine del ‘700. L’ingegnere di tale struttura fu Francesco Carpi. Spinto dalle innovative idee illuministiche dell’epoca. Il Carpi lo progettò seguendo i principi del “panopticon” e ancora oggi resta un esempio mirabile di tale architettura nonostante le modifiche aggiuntive operate nel corso dell’ultimo secolo.

Oltre alle peculiarità di natura architettonica, il carcere viene ricordato anche per personaggi come Spaventa, Settembrini, Bresci, Pertini, Scoccimarro, Terracini, Pugliese e tanti altri che sono stati ospiti di tale struttura e che ci hanno lasciato numerose testimonianze della vita e delle difficoltà all’interno dell’Ergastolo.

Gruppo minimo: 14-16 persone

Durata percorso 4 ore

Difficoltà: bassa

Equipaggiamento: scarponicini

Santo Stefano

Santo Stefano vista da Ventotene

Carcere Borbonico di Santo Stefano

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Percorsi alternativi/complementari

Il pacchetto di visite offerto può essere integrato o modificato con altre visite organizzate sull’isola di Ventotene (ad es. se è impossibile attraccare sull’isola di Santo Stefano, per condizioni meteo sfavorevoli etc).

Villa Giulia di Punta Eolo

Villa imperiale voluta da Ottaviano Augusto dove furono esiliate diverse donne appartenenti alla famiglia Julia e Flavia: Giulia, Agrippina Maggiore, Livilla, Ottavia, Flavia Domitilla.Donne che per circa un secolo hanno abitato Ventotene fra gli sfarzi e le bellezze dell’isola stessa e della villa nata per essere residenza estiva dell’Imperatore. Ben visibile è l’area delle terme, dove si possono ammirare le strutture del calidarium, tepidarium, e frigidarium che affacciano su un Ponza.

Veduta aerea villa Giulia

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Cisterne Romane

L’acquedotto romano costruito per il rifornimento idrico della Villa consisteva di sei grandi Cisterne e condotti, totalmente scavati nel tufo.

Attualmente è visitabile la Cisterna dei Detenuti. Situata a pochi minuti dalla centrale Piazza Castello, la cisterna si estende per circa 1200 mq.

Ancora intatta grazie all’utilizzo del cocciopesto di cui è rivestita, venne riutilizzata nel corso dei secoli, tra l’altro, come luogo di detenzione; è ricca di segni della presenza dell’uomo con dipinti, edicole votive , firme e graffiti ; testimonianze eccezionali delle varie epoche che hanno attraversato la storia dell’intera isola.

Cisterne Romane

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Museo storico-archeologico

Il Museo, sito nel forte borbonico della fine del 1700. In esso sono conservati numerosi reperti provenienti da recuperi subacquei come: anfore di diversa origine, ancore in pietra e in piombo, e parte del carico di tre relitti.

Ampia è anche l’esposizione di reperti provenienti dai vari siti archeologici presenti sull’isola. Al fine di dare un prevalente carattere didattico all’esposizione sono di supporto alcuni plastici e numerosi pannelli.

Museo

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